
Grazie alla consigliera De Mattia, che ha portato all’attenzione del sindaco e dell’assessore allo sport la situazione del campo comunale Martucci, abbiamo scoperto che non c’è bisogno di andare in un parco naturale per vedere la natura selvaggia: basta un giro intorno al campo, tra sterpaglie alte e misteri irrisolti. Già, perché a quanto pare, la pulizia non rientra nei compiti della ditta incaricata.
Noi genitori, che portiamo i ragazzi agli allenamenti, potremmo scrivere un libro di storie tragicomiche. Chi non ricorda quella volta in cui i papà dovettero suonare al campanello dei “vicini” per far accendere i fari del campo? Ah, e il mistero di chi dovrebbe accendere il riscaldamento delle docce… degno di un giallo! E quando un pallone sparì tra le sterpaglie e fu trovato due giorni dopo?
Ma il vero colpo di scena è il custode: leggenda o realtà? Insomma, sembra di vivere in una commedia dell’assurdo, se non fosse che queste storie le abbiamo già raccontate a tutti i politici venuti al campo in campagna elettorale. Promesse? A palate. Eppure, una volta eletti, sono spariti come neve al sole. Forse ci tengono sulle spine per mantenere viva l’adrenalina… chi lo sa!
Antonella Campagna