Campagne ambientali a confronto: Acquaviva realizza, Gioia resta a guardare.

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Le recenti chiusure delle campagne ambientali a Gioia del Colle e Acquaviva delle Fonti offrono un confronto significativo tra due approcci diversi. Ad Acquaviva, l’iniziativa si è distinta per la distribuzione di 350 ecobox biodegradabili nelle scuole, coinvolgendo direttamente gli studenti nella raccolta differenziata. Questo progetto ha avuto un impatto concreto: educando i ragazzi, si è arrivati anche alle famiglie, creando un legame stretto tra amministrazione e comunità. L’azione è stata pratica e mirata, dimostrando come l’impegno ambientale possa produrre risultati tangibili quando si interviene in modo diretto e partecipativo.

A Gioia del Colle, invece, la conclusione della campagna ha seguito un percorso meno incisivo. La campagna si è chiusa con la diffusione di un video animato, i cui protagonisti, simili al sindaco e all’assessore all’ambiente, appaiono statici, con il solo movimento degli occhi, mentre lo sfondo rimane fisso. Questo dettaglio ha trasmesso un messaggio ambiguo, quasi suggerendo che l’impegno per l’ambiente non richieda un’azione reale, lasciando un’impressione di superficialità. La frase conclusiva del video, “Amiamo Gioia del Colle”, non ha aggiunto contenuti concreti né soluzioni, suscitando insoddisfazione tra coloro che si aspettavano un impegno più sostanziale.

Anche la partecipazione di Gioia del Colle alle giornate plastic free ha sollevato perplessità. L’ultimo evento si è svolto nel centro del paese, in zone già curate dai servizi di pulizia, come via Roma e piazza Garibaldi, invece di concentrarsi sulle periferie, dove le condizioni sono spesso peggiori. Questa scelta ha rafforzato la percezione di un intervento più orientato all’immagine che alla sostanza. Inoltre, la mancata rimozione dei distributori di bevande in plastica proprio nella sede comunale e l’assenza di punti di approvvigionamento per l’acqua potabile con borracce, sono state considerate incongruenze rispetto agli obiettivi del progetto plastic free.

Il confronto tra i due comuni evidenzia una differenza di visione: ad Acquaviva, l’amministrazione ha puntato su un progetto pratico e coinvolgente, mentre a Gioia del Colle si è privilegiato un approccio più simbolico e meno concreto. In un contesto in cui l’emergenza ambientale richiede azioni reali, l’esperienza di Acquaviva dimostra che il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni e la fornitura di strumenti pratici sono elementi chiave per ottenere risultati duraturi. Gioia del Colle, invece, sembra aver dato priorità a iniziative che, seppur visibili, non hanno prodotto un vero impatto sulla comunità.

Non si tratta di pensare che “l’erba del vicino sia più verde”, ma di riconoscere il valore delle buone pratiche e prendere spunto da esse per migliorare. Idee efficaci come quelle di Acquaviva possono essere un modello da seguire, offrendo ispirazione per affrontare con maggiore incisività le sfide ambientali anche in altre realtà.

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